GIUSTIZIA PREDITTIVA: IL TEMA EMERSO AL CNF 2022

Nel corso del Consiglio Nazionale Forense 2022 sono state mosse critiche alla Giustizia Predittiva e all’Intelligenza Artificiale. Si propone un esame di alcune realtà in Europa (Francia) e dello stato di avanzamento dei progetti italiani.

IL TEMA EMERSO NEL CONGRESSO NAZIONALE FORENSE DI OTTOBRE 2022.

Nei giorni 6, 7 e 8 ottobre 2022 si è tenuto a Lecce il Congresso Nazionale Forense, il più importante evento dell’avvocatura italiana. Nel corso del Congresso l’assise ha trattato anche il tema della giustizia predittiva, che, come noto, consiste nella possibilità di prevedere il probabile esito di un giudizio in virtù dell’esame statistico dei precedenti e di altri criteri tramite l’ausilio di algoritmi.

Una posizione molto critica a riguardo, riportata nell’articolo “Intelligenza artificiale, un algoritmo non può sostituire l’uomo nella decisione giudiziaria” pubblicato sul quotidiano online “il Dubbio”, è stata espressa stata espressa dall’avv. Aldo Franceschini. In tale articolo, così come nella mozione n.101 presentata dall’avv. Franceschini nel corso del Congresso, viene affermata in modo convinto la contrarietà all’utilizzo dell’intelligenza artificiale nella decisone giudiziaria ed all’impiego di sistemi di giustizia predittiva, per via della preoccupazione che lo sviluppo della automazione di attività oggi riservate all’uomo in ambito giudiziario possa portare alla progressiva emarginazione delle figure dell’avvocato e del giudice stesso, se non, addirittura, alla loro estinzione.  In aggiunta, l’avvocato Franceschini evidenzia la preoccupazione che, per raggiungere il pieno rispetto della certezza del diritto e dell’uguaglianza dei cittadini, auspicato dalla giustizia predittiva, occorra diminuire la discrezionalità del giudice attribuendo vincolatività al responso robotico, ostacolando in questo modo la fisiologica evoluzione innovativa della giurisprudenza.

La tesi in questione, tuttavia, non prende in esame gli aspetti potenzialmente positivi dell’intelligenza artificiale e della giustizia predittiva, se non per un breve cenno in tema di impugnazioni. A tal riguardo, quindi, ci si domanda se sia  possibile invece individuare, nell’utilizzo della giustizia predittiva, spunti di interesse nella direzione del poter, tale strumento, essere d’aiuto a realizzare la piena certezza del diritto, poiché atto a prevedere il probabile esito di diatribe giuridiche in cui ricorrano le stesse situazioni. Questo, peraltro, anche nel solco tracciato dall’articolo 3 della Costituzione, il quale evidenzia la visione di un diritto oggettivo e certo che deve permeare l’intero ordinamento, mirando a che vengano trattate in modo uguale situazioni giuridiche uguali, il che vuol dire assicurare il medesimo risultato a parità di variabili.

Ci si domanda quindi se, alla luce di tale criterio, sia  possibile rivedere la tesi in commento, emersa nel Congresso, che va invece ad individuare la sussistenza di un pericolo per i diritti di difesa, di giusto processo e di giurisdizione. Peraltro, è un fatto che la giustizia predittiva debba essere usata in modo servente e non sostituivo, anche al fine di apportare notevoli benefici al lavoro degli operatori e dei professionisti, sia in termini di qualità che di tempistiche. La condizione è, naturalmente, quella comune all’uso di qualunque tecnologia, ossia l’adozione di tutte le misure tecniche necessarie per tutelare i diritti dei soggetti coinvolti ed evitare tutte quelle forme di discriminazione che già si sono materializzate in diversi casi di applicazione degli algoritmi ai database giuridici.

ALCUNE DELLE ATTUALI ESPERIENZE DI GIUSTIZIA PREDITTIVA.

IN FRANCIA.

Per dare uno sguardo alle esperienze europee ed italiane in tema, si può citare Predictice, progetto nato creato nel 2016 che consiste in un sistema di trattamento automatico di linguaggio giuridico per il supporto al lavoro degli attori giudici, tale sistema è stato adottato per le magistrature di Rennes e Douai. Sempre in Francia è nata JuriPredis, motore di ricerca legale con intelligenza artificiale commercializzato nel 2018 la cui organizzazione è peraltro dotata di un comitato etico e strategico. Merita inoltre di essere menzionato anche Case Law Analytics (CLA), il quale mira a prevedere l’esito giudiziale, tramite il calcolo delle probabilità della definizione di una causa, la valutazione dell’ammontare dei risarcimenti ottenuti in contenziosi simili sulla base di informazioni inserite dall’utente e l’analisi di milioni di documenti, leggi, norme e sentenze.

IN ITALIA.

In Italia, invece, vari progetti si stanno sviluppando in tale direzione. Presso la Corte d’Appello di Brescia è nato un progetto, avviato successivamente alla convenzione siglata nella primavera del 2018, che mira a prevedere la durata stimabile di un contenzioso in una determinata materia ed i diversi orientamenti giurisprudenziali assunti dai vari uffici giudiziari, in materia di imprese e lavoro. Nel sito di riferimento, una volta selezionata l’area di interesse, si può ripercorrere un “itinerario” guidato e finalizzato ad individuare la vicenda giudiziaria più appropriata, per identità o similitudine, a quella di interesse, giungendo alla soluzione ricercata.

La Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa ha creato la prima piattaforma di giustizia predittiva in Italia, realizzata grazie ad un progetto che sviluppa una metodologia di analisi del materiale giurisprudenziale, coniugando tecniche di machine learning e analisi dei big data. Come si legge nel sito web dedicato al progetto, l’obiettivo è creare un sistema di predizione coerente con il quadro etico e giuridico, nella consapevolezza che nella ricerca gli stessi svolgano un ruolo centrale.

Proseguendo sulla via della collaborazione tra autorità giudiziaria e mondo accademico per lo sviluppo delle tecnologie applicabili alle professioni giuridiche, il Centro Elettronico di Documentazione (C.E.D.) della Corte di Cassazione e la Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia hanno sottoscritto – il 29 settembre 2021 – un nuovo “Accordo Quadro” in materia di intelligenza artificiale e giustizia predittiva. Lo scopo è quello di attivare una collaborazione strategica per la ricerca avanzata nel settore degli strumenti tecnici per la raccolta e l’organizzazione del materiale giuridico digitale. In particolare, le parti intendono valorizzazione il patrimonio di conoscenza composto dalla giurisprudenza e dalla legislazione italiana ed europea tramite l’uso degli strumenti di legal analytics e di intelligenza artificiale. 

Di recente è stata inoltre presentata una proposta di legge, in materia tributaria, per l’introduzione di un sistema di giustizia predittiva il quale prevede una piattaforma, sul sito internet del Ministro di Economia e Finanza, che può fare una previsione del possibile esito di eventuali controversie giudiziarie.

IN CONCLUSIONE.

Una riflessione sul tema, quindi, si impone, posti i vantaggi, o asseriti tali, che la tecnologia porta con sé e, sicuramente, le esigenze di certezza del diritto e di differenziazione delle fattispecie. Il dibattito è aperto, anche sulle nostre pagine.

Questo articolo è stato scritto da un’articolista di LegalTech Italia.

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