IL LEGAL PROJECT MANAGEMENT: UNA SFIDA A BENEFICIO DI CLIENTI E PIANIFICAZIONE DEL LAVORO

La costante evoluzione tecnologica che caratterizza la nostra realtà impone di affrontare sfide sempre nuove in numerosissimi ambiti: per quanto riguarda il diritto, non solo i professionisti legali sono chiamati a trovare soluzioni a questioni che fino a pochi anni fa non esistevano (e magari non potevano esistere), ma la professione stessa, la sua organizzazione, la gestione delle attività, hanno subito e subiranno cambiamenti anche grazie all’incalzare dell’innovazione tecnologica.

È inevitabile, quindi, che venga posta sempre maggiore attenzione al cosiddetto Legal Project Management (LPM), che si sta dimostrando una risorsa inestimabile per migliorare l’efficienza, l’ottimizzazione, ma anche la trasparenza e la comunicazione interna allo studio, dal più piccolo al più strutturato.

Cos’è il Legal Project Management?

Il Legal Project Management è un approccio strutturato per gestire specificamente “progetti legali”, ossia le dinamiche e le attività (comprese le pratiche) che tipicamente troviamo in uno studio legale. Si basa sui principi del project management tradizionale, ma naturalmente è adattato alle esigenze specifiche dello studio legale: consiste quindi nel pianificare, monitorare, eseguire e valutare i progetti legali in maniera efficiente, tenendo conto di risorse, scadenze e budget.

Il LPM può coinvolgere tutte le figure professionali che si possono trovare in uno studio legale, dai partner a tutti i collaboratori, per garantire una gestione trasparente ed efficace della vita professionale, delle pratiche e dell’organizzazione dello studio stesso.

Le Sfide nell’Implementazione del Legal Project Management e i Relativi Benefici

Naturalmente l’implementazione del LPM, come tutte le novità, comporta un cambiamento e può presentare, all’inizio, qualche resistenza da parte dello studio legale che intende rivoluzionare la gestione dello studio, ottimizzandola attraverso il LPM.

Inoltre, le competenze e conoscenze tipicamente acquisite da un avvocato o comunque un professionista legale non sono sempre sufficienti per provvedere a una gestione efficiente e ottimizzata dello studio, sia attraverso una maggiore integrazione tecnologica e l’automazione di alcuni processi, sia attraverso il coinvolgimento di tutti i collaboratori, ai quali assegnare ciascuno il suo ruolo al fine di creare forti sinergie.  Occorrerà, quindi, investire sia in risorse tecnologiche, ma anche in formazione.

La formazione è particolarmente importante: da tempo ci si è resi conto che non basta più la mera competenza strettamente attinente al proprio settore di practice, ma risulta fondamentale arricchirla con una serie di soft skill che vanno dalla conoscenza delle lingue straniere, alla capacità di lavorare in gruppo, fino alla capacità di gestire persone, risorse finanziarie e risorse tecnologiche, di comunicare efficacemente con clienti e collaboratori, di creare un ambiente lavorativo sinergico e di trasmettere efficacemente i valori dello studio sia internamente che nei rapporti all’esterno.

Certo, non è da trascurare anche l’investimento iniziale in termini di infrastrutture tecnologiche, che potrà sicuramente essere adattato in funzione delle dimensioni dello studio, ma che potrebbe incidere maggiormente su strutture medio-piccole.

Ma nel complesso, i benefici superano i costi, soprattutto se in una prospettiva di medio-lungo termine: una pianificazione del lavoro non improvvisata, ma supportata dalle corrette competenze, da un’assegnazione dei ruoli chiara ed efficiente, non solo può creare sinergie più forti all’interno dello studio (andando a migliorare la comunicazione fra team, il coordinamento del lavoro, la trasparenza dei processi, la condivisione delle informazioni), ma può portare ad avere clienti più soddisfatti e un aumento della competitività sul mercato.

Tutto ciò, a prescindere dalla dimensione dello studio: uno dei vantaggi del LPM, infatti, è che, posti i pilastri per una gestione organizzata, essa può essere implementata gradualmente, e adattarsi man mano che lo studio cresce e le esigenze cambiano.

In conclusione

In un mercato legale così dinamico come quello odierno, riflesso di una realtà in costante evoluzione, ogni soft skill è importante, ogni elemento distintivo può portare lo studio legale a differenziarsi dagli altri per conseguire vantaggi competitivi e soprattutto fornire un servizio di qualità ai clienti e creare un ambiente lavorativo coeso.

Efficienza, modernizzazione, automazione, comunicazione sono le parole chiave che guideranno l’ingresso del Legal Project Management negli studi legali.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *