Il 1° novembre 2023, il Comitato europeo per la protezione dei dati ha emesso una decisione vincolante imponendo a Meta, società madre di Facebook e Instagram, di interrompere l’uso dei dati personali degli utenti per fini di marketing senza consenso esplicito. Questa mossa segue precedenti controversie sulla privacy, compreso uno scandalo del 2018 su Facebook, con l’autorità di protezione dei dati irlandese che ha già multato Meta per violazioni del GDPR. La decisione del Comitato europeo mira a far rispettare norme sulla protezione dei dati, vietando a Meta di utilizzare il legittimo interesse come base giuridica per trattare i dati degli utenti europei a fini pubblicitari. In risposta, Meta ha introdotto un servizio di abbonamento a pagamento senza pubblicità per Facebook e Instagram nell’UE, cercando di conformarsi al GDPR e mitigare preoccupazioni sulla profilazione dei dati. Tuttavia, la possibilità di interrompere la profilazione è riservata agli utenti a pagamento, sollevando interrogativi sulla monetizzazione del consenso e suscitando attenzione sulle strategie di Meta.
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NO ALL’UTILIZZO NEL PROCESSO CIVILE DI DATI PERSONALI RACCOLTI ILLECITAMENTE
È possibile utilizzare in un processo civile i dati personali raccolti in violazione della normativa? Secondo una recente sentenza della Corte di Cassazione no. La…
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