ROBO ADVISOR: INNOVAZIONE FINTECH E SFIDE LEGAL

Il settore FinTech sta vivendo – già da qualche anno – una vera e propria rivoluzione grazie all’introduzione dei “robo advisor”, una tecnologia che promette di trasformare il modo in cui accediamo ai servizi finanziari (e chissà, in futuro anche ad altri settori). Questi sistemi automatizzati, basati su algoritmi avanzati, offrono consulenza sugli investimenti con un approccio innovativo. Tuttavia, l’utilizzo dei robo advisor porta con sé sfide legali e questioni di sicurezza da non sottovalutare, sia per gli utenti finali che per gli individui che fanno parte della catena di valore.

Che cosa sono i Robo Advisor e come Funzionano

I robo advisor si classificano in tre categorie: puro, ibrido e robo4advisor. Il modello puro è completamente automatizzato, l’ibrido unisce digitale e umano, mentre il robo4advisor è un tool B2B posto a supporto dei consulenti finanziari, automatizzando alcuni segmenti di attività del consulente.

Il robo advisor trova attualmente sempre più largo impiego nella consulenza finanziaria, ma ci sono ottime probabilità che il principio dell’utilizzo di un algoritmo che integri la tecnologia con settori altamente specializzati (e spesso appannaggio di professionisti autorizzati) si ampli in altri ambiti: consulenza assicurativa, creditizia, fiscale, previdenziale, ecc.

Vale quindi la pena approfondire qualche aspetto in più legato all’inquadramento normativo del robo advisor inteso come prodotto fintech.

Diritto d’Autore e Responsabilità nel Settore dei Robo Advisor

In qualità di prodotto “tech”, il robo advisor è sicuramente tutelabile ai sensi del diritto d’autore. La tutela legale dei robo advisor in Italia segue la Legge n. 633/1941, che tutela appunto i “programmi per elaboratore” (banalmente, i software) come creazioni intellettuali originali frutto dell’ingegno dell’autore. In ragione di ciò, spettano al creatore (o meglio, sviluppatore) del robo advisor una serie di diritti di sfruttamento economico che possono essere gestiti e disciplinati attraverso diverse forme contrattuali.

Le principali forme contrattuali per lo sfruttamento economico del robo advisor sono il contratto di vendita (attraverso cui lo sviluppatore cede totalmente tutti i diritti economici sul software all’acquirente, in cambio di un importo una tantum), il cosiddetto contratto di sviluppo (di fatto, una licenza d’uso – esclusivo o meno – in cambio del pagamento di una royalty) e il contratto di outsourcing (tipicamente, un contratto di licenza a cui si aggiunge la prestazione di una serie di servizi aggiuntivi come la manutenzione, l’assistenza, l’aggiornamento, ecc.).

Non solo è importante disciplinare nel contratto gli aspetti economici e di copyright sul robo advisor, ma anche i profili di responsabilità in caso di danno subìto dall’utente finale. Poiché il robo advisor è il prodotto di una combinazione tra competenze finanziarie e tecnologiche, chi è tenuto a risarcire il danno all’utente finale nel caso la raccomandazione personalizzata generata dal robo advisor si riveli errata: il consulente finanziario (o l’intermediario che si serve del robo advisor) o lo sviluppatore del robo advisor?

Gli scenari che si possono verificare sono molto numerosi (bug, cyber attacchi, tentativi di manipolazioni, data breach, difetti del server, uso improprio da parte del consulente umano / dell’intermediario, mancanza di un adeguato protocollo di disaster recovery e di risk management…). È quindi di fondamentale importanza porre il focus sulla stipula di contratti tra sviluppatore e intermediario, che includano anche una disciplina della ripartizione delle responsabilità, così da prevedere meglio le ipotesi risarcitorie.

La Cybersecurity nei Robo Advisor: Una Priorità

La sicurezza informatica è ovviamente fondamentale per i robo advisor. Questi tool si possono prestare ad attacchi informatici che possono causare ingenti danni agli utenti finali (consumatori e/o consulenti, a seconda del tipo di robo advisor utilizzato), a partire dalla diffusione non autorizzata di dati finanziari e reddituali, fino alla manomissione delle raccomandazioni personalizzate con conseguente perdita di capitali da parte degli utilizzatori del software.

In questo senso è bene rimanere sempre aggiornati – sia lato intermediario che sviluppatore – sulla normativa in tema di sicurezza delle reti e dei sistemi informativi, in quanto il costante progresso tecnologico impone alla normativa un costante aggiornamento per coprire e disciplinare al meglio scenari futuri che potrebbero verificarsi.

Bilanciare Innovazione e Sicurezza nei Robo Advisor

I robo advisor rappresentano un progresso significativo e ancora non del tutto esplorato nel campo FinTech, migliorando l’efficienza e l’accessibilità dei servizi finanziari – anche a categorie di investitori che vedono nell’istituto bancario o finanziario “classico” un deterrente all’investimento. Tuttavia, la loro implementazione richiede una comprensione approfondita della normativa sia in tema di servizi finanziari che di innovazione tecnologica, diritto d’autore e cybersecurity. È quindi cruciale una collaborazione tra esperti dei vari settori per ottenere un prodotto che sia compliant ed efficace rispetto al suo scopo, oltre che sicuro per gli investitori. Affrontare con successo queste sfide garantirà che l’innovazione nel FinTech continui a prosperare in un ambiente sicuro e adeguatamente regolamentato.

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