DMA (DIGITAL MARKETS ACT): LA NUOVA NORMATIVA DELL’UNIONE EUROPEA DESTINATA A RIDISEGNARE IL PANORAMA DIGITALE EUROPEO (E NON SOLO)

Con una mossa rivoluzionaria, l’Unione Europea (UE) è pronta a sconvolgere lo status quo digitale con il suo innovativo Digital Markets Act (DMA). Questa legislazione, che ha ottenuto una rapida approvazione, cerca di limitare il potere dominante dei principali players tecnologici operanti in Europa, inaugurando una nuova era per il panorama di Internet e della telefonia mobile ed infatti Il DMA sarà destinato a ridefinire il modo in cui i giganti delle tecnologie generano entrate e il modo in cui i consumatori accedono ai loro servizi online.

Il DMA, accolto come una delle iniziative normative più severe al mondo rivolte ai colossi tecnologici, è orientato a smantellare il dominio del mercato di cui godono le principali aziende tech, perseguendo l’obiettivo di facilitare una maggiore mobilità tra i servizi concorrenti, comprese le piattaforme di social media, i browser internet e gli app store.

Avviato dalla Commissione europea nel dicembre 2020, il DMA ha ottenuto rapidamente l’approvazione legislativa del Parlamento europeo e del Consiglio, segnando un momento cruciale nel suo percorso. Un numero selezionato di disposizioni è già entrato in vigore alla fine del 2022, mentre le altre misure sono man mano state portate avanti nel 2023.

A partire dal 2 maggio 2023, le potenziali aziende gatekeeper hanno avuto solo due mesi di tempo per confrontarsi con la Commissione e fornirle le informazioni richieste. Successivamente, la Commissione ha avuto 45 giorni lavorativi per stabilire quali entità debbano assumere il ruolo di “gatekeeper“, ed il 6 settembre, in un momento significativo per l’economia digitale europea, ma anche globale, la Commissione europea ha designato 22 servizi offerti da grandi aziende tecnologiche come “gatekeeper” dei servizi online. Questa designazione impone loro degli obblighi, tra cui l’obbligo di garantire l’interoperabilità delle loro app di messaggistica con i concorrenti e la possibilità di scegliere tra le app preinstallate sui dispositivi. Tra le principali aziende interessate da questa classificazione figurano Alphabet, Amazon, Apple, Meta, Microsoft e ByteDance, proprietaria di TikTok, le quali avranno una scadenza di sei mesi per conformarsi alle disposizioni del DMA, quindi entro il 6 marzo 2024.

Le ramificazioni del DMA riguardano vari aspetti del panorama digitale:

PUBBLICITÀ: In base al DMA, i servizi di gatekeeper devono ora ottenere il consenso esplicito degli utenti prima di tracciare le persone a fini pubblicitari. Inoltre, le aziende clienti che utilizzano i servizi di pubblicità online offerti da Amazon, Google e Meta avranno la facoltà di richiedere l’accesso ai dati raccolti durante le loro attività, una risorsa spesso avvolta nella segretezza.

APP STORE: Apple e Google saranno costrette ad assegnare spazio agli app store di terze parti sui rispettivi dispositivi iOS e Android. Attualmente gli utenti Android possono caricare applicazioni da fonti alternative, ma questo spesso richiede la disattivazione di alcune impostazioni di sicurezza ed Apple non ha mancato l’occasione per mettere in guardia gli utenti dal sideloading per motivi di sicurezza. Gli esperti prevedono un afflusso di app store alternativi dopo l’entrata in vigore della legge, che potrebbe portare ad accordi di esclusività per alcuni giochi e app.

APPS DI DEFAULT: il DMA garantisce che i consumatori non saranno più guidati verso l’utilizzo di app predefinite sui loro dispositivi, come Safari o Google Maps. I gatekeeper devono consentire agli utenti di passare facilmente dagli app store, dai browser web, dagli strumenti di navigazione e da altre opzioni predefinite ad alternative di loro scelta, offrendo una “schermata di scelta” durante la configurazione del dispositivo.

MOTORI DI RICERCA, SOCIAL MEDIA ED E-COMMERCE: Ai servizi come il marketplace di Amazon, il content feed di Facebook e il motore di ricerca di Google è vietato favorire i propri prodotti e servizi rispetto a quelli alternativi nelle classifiche degli utenti, per una questione di compliance con le normative relative alla concorrenza sleale.

MESSAGGISTICA: Le regole di interoperabilità del DMA abbatteranno le barriere che circondano le app di messaggistica dei gatekeeper. Mentre Facebook Messenger e Whatsapp di Meta sono attualmente designati come app di default, una volta entrata in vigore il DMA, gli utenti saranno liberi di inviare messaggi ai propri contatti tramite altre app, come Signal o Telegram. È in corso un’indagine per includere potenzialmente iMessage di Apple in questo elenco, il che rappresenta un’interruzione significativa per l’ecosistema del gigante tecnologico.

Il DMA, che mira a limitare il dominio di Google, Apple, Facebook, Amazon e Microsoft sul regno digitale, ha suscitato sia entusiasmo che polemiche tra gli esperti del settore e gli utenti comuni. Molti opinionisti ritengono che la riduzione del potere di questi giganti e la promozione della concorrenza andranno a vantaggio di un pubblico più ampio. Tuttavia, gli scettici sostengono che la legislazione potrebbe soffocare l’innovazione e diminuire inavvertitamente la concorrenza, facendo eco alle preoccupazioni sollevate durante l’implementazione del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) dell’UE nel 2018.

Oltre al suo potenziale impatto sull’innovazione, il DMA presenta costi di attuazione significativi sia per gli Stati membri sia per i gatekeeper designati. In particolare, queste aziende sono tra i titoli più diffusi a livello globale, il che significa che la loro detronizzazione potrebbe avere ripercussioni finanziarie per i comuni cittadini, i quali dovrebbero essere apparentemente i beneficiari della legge.

Il DMA rappresenta un passo monumentale nell’affrontare il dominio digitale dei principali operatori tecnologici, promettendo di rimodellare il panorama digitale e di suscitare un acceso dibattito sulle sue implicazioni.

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