L’innovazione tecnologica e il settore legale erano, fino a qualche anno fa, aree distinte e separate. Il mondo delle professioni legali è profondamente conservativo e legato all’eredità del passato, mentre l’innovazione tecnologica è per sua stessa definizione disruptiva delle tradizioni. Come possono convirere questi due mondi? Come possono gli studi legali essere anche produttori di innovazione?
Indice degli Argomenti
- Gli studi legali come produttori di innovazione
- Perchè gli studi legali sono diventati produttori di innovazione?
- Riflessioni conclusive
Gli studi legali come produttori di innovazione
Nell’era dell’internet everywhere, la linea di demarcazione tra il settore legale e quello dell’innovazione tecnologica diventa sempre più sfocata. Invero, la pressione esercitata dai clienti per i ridurre i costi dei servizi legali da un lato, e la concorrenza, non solo con altre law firm, ma anche con le start up specializzate in legaltech, stanno costringendo gli studi legali ad adottare misure alternative e tecnologiche. In questo panorama composito, ove i soggetti che offrono servizi legali si moltiplicano costantemente, alcuni studi legali hanno deciso di reagire in maniera proattiva iniziando a produrre soluzioni tecnologiche al loro interno.
In origine, queste soluzioni erano state concepite per un utilizzo meramente interno alla law firm e su piccola scala. Tuttavia, ora assistiamo ad un’evoluzione per cui alcuni studi legali hanno iniziato a commercializzare i loro servizi tecnologici, così traendone anche un vantaggio competitivo. Si è presa coscienza del fatto che, dando vita a servizi che si basino anche sulla tecnologia e l’innovazione, lo studio legale può massimizzare i suoi profitti ed efficientare il proprio lavoro.
In breve, si può segnalare come l’intento, tanto delle law firm più grandi quanto delle boutique, sia quello di entrare nel mercato della produzione e della vendita di prodotti e servizi legali tecnologici. Per promuovere e successivamente raggiungere tale obbiettivo gli studi legali non operano da soli, anzi, spesso vengono create delle filiali o delle joint-ventures, tra lo studio stesso e start-up operanti nel settore di legaltech e legal innovation. A questo proposito, giova sottolineare come la collaborazione tra studi legali e start-up sia proficua per entrambe le parti. Infatti, da un lato, lo studio legale acquista le competenze, il know-how e i programmatori dalla start-up, dall’altro, quest’ultima acquista credibilità grazie all’appoggio dello studio legale e si avvicina al mondo e alle necessità del consumatore finale, ossia il cliente dello studio legale. Per di più, lo studio legale potrebbe indirizzare la start-up, sua collaboratrice, verso settori ancora non pervasi dall’innovazione tecnologica. A titolo esemplificativo si pensi al settore concernente l’automatizzazione dei contratti, area ad oggi fortemente competitiva e costellata da innumerevoli fornitori di tali servizi (rectius provider). In un caso come questo, la collaborazione tra studi legali e start-up potrebbe portare all’esplorazione di nuovi settori che necessitano di soluzioni ad innovative, ad esempio i settori della compliance e della gestione del rischio.
Perchè gli studi legali sono diventati produttori di innovazione?
Se questo è il trend che sta caratterizzando il cambio generazionale all’interno degli studi legali, è interessante interrogarsi sul motivo per cui gli studi hanno iniziato a produrre servizi tecnologici e, in particolare, sui vantaggi che tale scelta comporta.
In primis, uno studio legale possiede una consapevolezza che le start-up e le compagnie di legaltech non possiedono, ossia conosce le esigenze dei propri clienti di servizi legale. Conseguentemente, sono in grado di sviluppare un servizio su misura per i propri clienti, rispondente alle loro necessità ed altamente personalizzabile.
In secondo luogo, gli studi conoscono anche le esigenze delle altre law firm: sono infatti pienamente coscienti del fatto che, per operare una rivoluzione tecnologica è necessario che i prodotti offerti siano semplici da implementare e da utilizzare. Pertanto, alla luce di queste brevi considerazioni, i prodotti sviluppati dagli studi legali godranno di una duplice tipologia di clientela: da un lato, i clienti che si sentirebbero più sicuri ad adottare soluzioni innovative ma che, al contempo, non vogliano rinunciare alla competenza e soprattutto all’esperienza dell’avvocato; dall’altro, le law firm che preferiscano un prodotto pensato e sviluppato da chi, come loro, si sta adattando a questo periodo di transizione.
Riflessione conclusive
In ultimo, affinché uno studio legale possa diventare produttore di tecnologia è necessario adottare una mentalità aperta e flessibile. Questo ultimo passaggio risulta però il più complicato da compiere, in quanto la creazione di uno studio legale basato su tecnologia ed innovazione si discosta notevolmente dal modo in cui gli studi legali hanno condotto i loro affari sino ad oggi. Vi saranno quindi law firm più lungimiranti che abbracceranno questo nuovo modus operandi sfruttando la tecnologia a loro vantaggio, mentre altre che rimarranno ancorate al modello tradizionale che le contraddistingue, perdendo così un’opportunità di crescita.
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