Intervista a Francesco Nobili, Co-Founder e BD di Epius

Cos’è per te il legal tech?

Informatizzazione, automazione ed efficientamento in ottica smart di attività e processi tipici della professione legale, anche con l’aiuto di strumenti quali l’intelligenza artificiale.

Perché uno studio legale, il dipartimento legale di un’azienda o un cliente che abbia bisogno di consulenza legale dovrebbero adottare una soluzione legaltech?

Per migliorare il rapporto professionista – cliente e/o efficientare la propria attività.

Quali sono i limiti delle soluzioni legaltech ad oggi? In altri termini, cosa si può fare attraverso una soluzione di legaltech e cosa no?

Uno dei principali limiti attiene il processo di adozione, in quanto il tessuto professionale di riferimento è talvolta poco incline a nuove soluzioni digitali. Da un punto di vista prettamente tecnico e informatico, ad oggi è sicuramente possibile digitalizzare ed efficientare molteplici attività e processi di tale professione.

Previsioni per il futuro: attualmente si parla molto di legaltech. Consideri il legaltech come un qualcosa che può avere un reale impatto sui clienti e sui professionisti?

Assolutamente si. I professionisti che non adotteranno soluzioni legaltech rischieranno, nel prossimo futuro, di trovarsi in una posizione poco competitiva.

Credi che la tecnologia possa cambiare il lavoro degli avvocati e, se sì, in che modo? Si creeranno nuove professionalità, nuovi sbocchi lavorativi nel settore legale?

Probabilmente non cambierà la sostanza, ma le modalità con le quali gli avvocati svolgeranno il proprio lavoro. Essi si concentreranno maggiormente sulle attività di core business, riducendo il tempo speso in attività gestionali e burocratiche. Inoltre i settori della cybersecurity e della blockchain creeranno molteplici sbocchi lavorativi per questo ambito professionale.

Ci sono settori del diritto e della pratica legale che, a tuo parere, non saranno influenzati, in modo importante, dal legaltech?

No, molto probabilmente tutti i settori del diritto avranno a che fare con lo sviluppo di nuove tecnologie volte a modificarne la routine e gli aspetti professionali. Ovviamente tale adozione dipenderà strettamente dagli stessi professionisti.

Quale impatto avrà la tecnologia sulle modalità in cui il cliente si approccia e relaziona all’avvocato? In che modo il legaltech influirà sul rapporto tra cliente e avvocato, tradizionalmente fatto di fiducia personale e contiguità?

Probabilmente andremo incontro a un mercato molto più aperto e spersonalizzato. I clienti potrebbero decidere di scegliere il proprio avvocato tramite ricerche e preventivi online, basandosi su feedback e/o statistiche di successo. Il rapporto col cliente potrebbe diventare, inoltre, meno istituzionale e più friendly.

Consideri la formazione giuridica come oggi offerta dalle università in linea con le esigenze lavorative nel settore legale nel suo processo di trasformazione tecnologica e digitale? Credi che sia adeguato a formare professionalità in grado di interagire con le reali aspettative ed esigenze dei clienti?

Sicuramente per quanto attiene i nuovi settori tecnologici in via di sviluppo la formazione universitaria è alquanto scadente, se non totalmente priva di indirizzi formativi (v. blockchain).

Gli avvocati (interni ed esterni) sono realmente allineati con gli schemi e i modelli che altre funzioni aziendali utilizzano quotidianamente nella loro attività? Credi che la tecnologia possa avere un ruolo in questo?

Vi possono essere soluzione legaltech volte a migliorare anche questo tipo di rapporti professionali.

Qualche spunto che vorresti condividere con noi sul legaltech?

Probabilmente sarebbero necessarie più iniziative rivolte ai professionisti di questo settore volte a far comprendere i benefici derivanti dall’applicazione di tali nuove tecnologie.

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Leggi la nostra intervista al Team di Epius.

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